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inkaste
view post Posted on 21/1/2012, 15:39




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ARTICOLO DI EMILIA HAZELIP

L’ORTO DEL CENTRO SOLARIA

Per più di un ventennio ho sperimentato, sviluppato e diffuso l’”Agricoltura sinergica” in Europa e in America settentrionale. Nei giardini e negli orti di casa questo sistema si è dimostrato valido in un’ampia gamma di posti, climi e tipi di terreno. Come parte del mio lavoro ho tenuto nel 1992 un corso sull”agricoltura sinergica” in un progetto italiano nel sud della Spagna, chiamato “Galeria de Arte Elemental”. Anche se, purtroppo, il centro è stato distrutto da un incendio, è stato qui che Solaria è venuta a conoscenza del mio lavoro. Oggi, grazie al mio rapporto con Solaria, circa 30 altri progetti stanno utilizzando le mie tecniche colturali sinergiche in Italia. In quest’articolo descriverò il processo del “orto sinergico”, attraverso i progressi che è stato possibile seguire a Solaria nei suoi primi tre anni.

Solaria è un centro ecologico che si trova al confine Italo-Francese, vicino alla costa mediterranea. La proprietà si estende su circa due ettari (circa cinque acri) ad un’altitudine di 650 m.S.L.M Strutturalmente è costituita da vecchi terrazzamenti con muretti a secco, che tengono su il terreno del ripido pendio esposto a sud, ai piedi delle alpi Liguri. Ci sono due sorgenti nel terreno, che, con la raccolta dell’acqua piovana dai tetti e la depurazione e il riutilizzo delle acque reflue, forniscono abbastanza acqua, non solo per l’irrigazione delle colture, ma anche per i numerosi agro-turisti che qui vengono ad apprendere le tecniche colturali sinergiche, per le quali il centro si comporta da “faro” in Italia. La terra qui è stata sempre coltivata con vigne. Sfortunatamente, dietro il romanticismo del vino c’è l’abuso sistematico del suolo: con le molte arature, i trattamenti di solfato di rame per il controllo delle muffe, e l’uso abituale di pesticidi ed erbicidi, la rete alimentare del suolo è stata in sostanza annichilita. È la stessa storia in tutto il mondo, dovunque sia installata una monocoltura.

Il clima è temperato-caldo, con estati secche e con venti che possono anche essere forti in vari periodi dell’anno. Data l’altitudine, anche le gelate e il ghiaccio sono relativamente comuni.

L’agricoltura sinergica è la forma di coltivazione più naturale tra quelle conosciute, perché lavora con le dinamiche di fertilità naturali del suolo. In sostanza ciò significa che il suolo migliora e poi mantiene la sua fertilità se un certo numero di piante vengono piantate densamente in esso e se si usa la pacciamatura per “imitare” lo strato di foglie e compost che si forma spontaneamente in natura. Non c’è alcun bisogno d’ammendanti di nessun tipo, neanche di compost, fertilizzanti organici, polvere di roccia, preparati bio-dinamici etc. poiché il suolo, se trattato correttamente, si comporterà come il suolo naturale “selvaggio” (incolto).

Il primo passo per l’agricoltura sinergica è la preparazione del suolo, che avviene scavando e formando delle aiuole rialzate con il terreno. Le aiuole rialzate, o bancali, costituiscono un elemento fondamentale per questa tecnica colturale, in quanto aiutano ad areare il suolo compattato e il terreno dei bancali non verrà mai più schiacciato e compattato poiché si utilizzeranno gli appositi passaggi per accedere ad essi. In grande scala questi bancali possono essere fatti con gli aratri, ma a Solaria, data la struttura a terrazze, la lavorazione a mano è quella più appropriata.

I bancali sono stati realizzati in forme e dimensioni diverse durante gli ultimi tre anni, generalmente in occasione del Workshop annuale sull’Agricoltura Sinergica che ho tenuto qui ogni estate. Poiché il suolo era stato completamente esaurito durante gli anni precedenti, mancava materiale organico. Con l’accumulo di residui chimici dovuti agli erbicidi, fungicidi, pesticidi e ai fertilizzanti inorganici, è stato ritenuto necessario aggiungere un po’ di materiale organico al momento della realizzazione dei bancali. Anche se il “nutrimento forzato” del suolo è normalmente da evitare, quando le circostanze lo richiedono è consigliabile aggiungere concime ben stagionato, compost, o altro materiale organico per arricchire il suolo in questa fase; bisogna però ricordare che non si dovrebbe creare dipendenza da questi elementi. A Solaria comunque non c’è una gran quantità di compost a disposizione e perciò abbiamo impiantato una forma “pura” d’Agricoltura Sinergica, dove i bancali sono stati riportati alla

fertilità semplicemente attraverso la presenza di molti tipi diversi di piante insieme. E ancora, uno spesso strato di pacciamatura, in questo caso paglia e foglie di felce aquilina tagliuzzate, che qui sono presenti in gran quantità.

Un semplice confronto tra i bancali creati tre anni fa e quelli appena realizzati, mostra il progresso straordinario fatto dal terreno in questo periodo.

Tra le verdure dell’orto sulle terrazze ci sono alberi da frutto. Gli alberi sono stati integrati nei bancali oppure hanno attorno al loro tronco un’aiuola circolare per dar spazio alle loro radici superficiali. Quando si fanno i bancali vicino agli alberi bisogna aver cura di non danneggiare le loro radici più superficiali. Tutti i passaggi tra i bancali dovrebbero essere riempiti con truciolo di legno per evitare l’evaporazione e la disidratazione dai bordi dei bancali, e per proteggere le radici degli alberi. Nonostante ci fosse un po’ di preoccupazione nel far condividere agli alberi e all’orto lo stesso spazio, per ora non abbiamo notato alcun problema. Anzi, nelle terrazze in cui ci sono due o più metri tra essi, si è venuto a creare un microclima che ha avvantaggiato piante come prezzemolo, lattuga, sedano, etc.

Nella maggior parte dei bancali, gli archi tutori sono stati installati permanentemente usando un tondino metallico (di quelli usati anche in edilizia) da 12mm Ø. Il vantaggio di questo sistema è che non c’è pericolo che il vento distrugga il raccolto buttando giù tutto. Ogni pianta viene attaccata all’arco da uno spago. Questo sistema funziona molto bene per pomodori,, fagiolini, zucche, cetrioli, etc. in quanto lascia passare l’aria tra le foglie, riducendo così i problemi dovuti alle muffe e ai funghi, liberando spazio in basso e tenendo i frutti sollevati dal terreno, dove potrebbero essere danneggiati dall’umidità o dagli insetti. Inoltre, nell’Agricoltura Sinergica, un principio fondamentale è appunto quello di massimizzare il numero e la varietà delle piante nei bancali per consentire al ciclo vita/decomposizione di continuare.

Dopo molti anni d’esperimenti ed errori, ho trovato che l’irrigazione goccia a goccia rappresenta il miglior sistema per i bancali. Non è necessario comunque acquistare sistemi costosi. Il metodo più semplice consiste nel procurarsi un tubo nero di plastica semirigido (PE) e fare dei fori lungo la parte inferiore (che sarà a contatto col terreno) ogni 20-30 cm, usando un chiodo molto caldo. A Solaria il sistema d’irrigazione funziona con la gravità: l’acqua arriva ai tubi da una vasca posta ad un livello superiore in cui confluisce sia l’acqua delle sorgenti in eccesso, dopo che i serbatoi per le abitazioni sono stati riempiti, sia l’acqua che può essere pompata su dalla sorgente più in basso in caso di bisogno (a volte in estate). La pressione dell’acqua varia secondo l’altezza della terrazza che s’irriga, perciò è bene fare esperienza su quanto a lungo bisogna irrigare ogni terrazza. I tubi dovrebbero essere allineati, due paralleli su ogni bancale, distanti circa 10 cm dal bordo del bancale stesso.

Per eliminare le erbacce, la prima coltura è di solito la patata sotto una pacciamatura di cartoni (e paglia). Questo sistema integrato di coltivazione e pacciamatura aiuta a mantenere l’umidità del suolo ed attrae i lombrichi, rivitalizzando il suolo e preparandolo al processo di riequilibrio dell’auto-fertilità. L’azione della coltura successiva, come le cipolle, le fave o i fagioli, le calendule, etc. dà inizio al processo dell’accumulo di materiale organico nel suolo e quindi della formazione del materiale necessario per ricreare la rete alimentare del suolo, in modo che possa di nuovo interagire in maniera salutare. Così si ristabilisce non solo l’auto-fertilità del suolo, ma anche la sua salute, che è fondamentale per la protezione delle piante sia dalle malattie, che dagli attacchi dei parassiti.
 
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